"Non tirarti il piede, rischi di farti male! Quando fai il triangolo, aggiusta la posizione e piuttosto afferra la tua tibia! Poi chiudi le ginocchia e alza il bacino". Guardavo il maestro di Brazilian Jiu-Jitsu cercando di fare esattamente come diceva lui e intanto pensavo "Cavolo, è vero... quante volte me lo sono sentito dire eppure continuo a rifare lo stesso errore senza rendermene conto" Non lo facevo certo con l'intenzione di fare tutto al contrario di come era stato spiegato, semplicemente non avevo ancora interiorizzato il movimento. La mia testa capiva ma non ricordava nel momento opportuno; la mia testa capiva ma il mio corpo non rispondeva in maniera adeguata. Speravo fortemente che il maestro non avrebbe mai perso la pazienza, che non mi avesse ritenuto incapace e che me lo avrebbe ancora ripetuto altre 10, 100, 1000 volte fino a che avrei eseguito correttamente la tecnica. Perchè di questo sentivo di aver bisogno: il sostegno e la guida di chi insegna e la costanza di provare ancora e ancora.
Ripensando a questo episodio mi è venuto in mente l'asilo: "Angelo non salire in piedi sulle sedie, rischi di farti male!" "Alberto non spingere Marco, gli fai male!" "Quando si mangia, non si va in giro per la classe, si sta seduti!" E tra me e me pensavo "Uff! Gliel'avrò detto 1000 volte e continuano a fare così...." col rischio sempre in agguato di arrabiarmi perchè ripetevo in continuazione le stesse cose e molte volte i bambini non facevano come chiedevo.
D'impulso viene da pensare che gli piaccia non ascoltare e fare di testa loro, che vogliono fare di tutto per testare i tuoi limiti (e i loro) ecc ecc... In parte è così: sappiamo bene che ci sono alcune età particolari (ad esempio i "terribili due anni", quando fanno improvvisamente capricci, vogliono fare tutto da soli, dicono no a tutto...devo proseguire???) caratterizzate dalla sfida ma è importante anche tenere bene a mente che ad imparare ci si mette un po'!
Questo episodio in palestra mi ha ricordato che bisogna dare fiducia ai bambini e non partire prevenuti nei confronti di quelle loro azioni che noi adulti riteniamo inadeguate o più semplicemente sbagliate. Un errore molto comune tra gli adulti è quello di percepire in determinate situazioni i bambini come "cattivi " dimenticando che l'apprendimento richiede tempo, pazienza, costanza e non sempre si riesce a rispondere subito così come è stato mostrato ed insegnato; è necessario ricordare inoltre che anche sfidare i grandi fa parte del loro sviluppo sociale, cognitivo e comportamentale. Hanno bisogno di tempo per imparare a comportarsi in modo corretto (o meglio, secondo le nostre aspettative), hanno bisogno della nostra guida gentile nel mostrargli come si fa e nel ricordarglielo sovente! Con tanta pazienza, gentilezza e fiducia nei loro confronti!